Londra ritorna ad essere interessante per gli investitori, dopo la vittoria di Boris Johnson
e la Brexit, in particolare il mercato del lusso tiene e vede anzi valori in aumento, viste anche le premesse delle politiche fiscali vantaggiose previste.

Per quanto riguarda gli immobili di pregio, in Gennaio si è registrato un aumento del 19%, già visto in parte nella seconda metà del 2019: uno dei migliori risultati del
decennio nel mercato immobiliare londinese.
Una delle principali operazioni è stata quella del magnate cinese Cheung Chung-kiu,
che ha speso 238 milioni di Euro per la sua casa a Londra.

Finita la fase di incertezza politica, è arrivato il miglioramento, che si sta espandendo ora anche verso i quartieri meno centrali della città, dove le transazioni da inizio anno
stanno crescendo a doppia cifra.
La stessa tendenza la mostrano i prezzi delle case, che sono in aumento di oltre il 2%
a Dicembre 2019, secondo i dati del portale inglese Rightmove.
Anche secondo la società immobiliare Knight Frank, con agenzie in tutto il mondo,
afferma che il numero dei nuovi clienti è il più alto dal 2005.
Altri player sottolineano invece che i prezzi siano comunque più bassi del 5% rispetto
allo scorso anno, lasciando quindi ancora tempo per buone opportunità di investimento
immobiliare.
Secondo Pwc, società di consulenza, la capitale britannica è la quarta città più attrattiva
in Europa dove poter investire dopo Parigi, Berlino e Francoforte, mentre all’ultimo posto
della top ten troviamo Madrid.
Milano è scesa invece al ventesimo posto nella loro classifica, mentre Roma al
ventottesimo posto, sopratutto a causa delle incertezze a livello di governo, infatti Milano
resiste un po’ meglio perché continuano gli investimenti anche a lungo termine
(vedi i miliardi già messi a bilancio per lo sviluppo dei nuovi grattacieli) e per l’apertura
di realtà come Starbucks, il negozio di NBA, il flagship store di Apple e la prossima
apertura di Uniqlo.

Ci aspettiamo però una scalata nella classifica dalle due città italiane perché restano
punto di riferimento per gli atenei universitari che continuano a fornire richiesta di affitti
brevi e transazioni immobiliari di vario genere e ci sono molti progetti ancora in fase
embrionale, per recuperi e conversioni immobiliari.
Sarà una bella battaglia nel mercato immobiliare, ma certo è che Londra, avrà il
vantaggio di essere libera e di poter parlare a proprio nome, in un contesto europeo
spesso troppo “guidato”.
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